canino

IL FREDDO E’ ARRIVATO ANCHE PER I 4 ZAMPE

In questo periodo dell’anno le temperature si abbassano notevolmente e, come noi, anche i nostri animali domestici risentono di questo cambiamento; soprattutto nel caso di cani e gatti che vivono all’aperto. Nella stagione invernale, con le temperature rigide,i cani di taglia piccola, le razze a pelo raso, le razze “nude” e tutti i soggetti giovani, anziani o malati, hanno sicuramente bisogno di maggiori attenzioni.

Bisogna garantire al nostro animale un’alimentazione adeguata perché con l’abbassarsi delle temperature anche loro bruciano un maggior numero di calorie calorie. Forniremo perciò al nostro pet una dieta particolarmente ricca di nutrienti, proteine e grassi(CHIEDETE INFORMAZIONI AL VOSTRO VET)

Nel caso di animali più facilmente a rischio alle basse temperature è necessario l’utilizzo di un vero e proprio vestiario. Sicuramente i cani abituati a vivere in casa non sopportano a lungo le basse temperature perché abituati ad ambienti più caldi ed hanno una pelliccia meno folta. Possono essere quindi utilizzati cappottini di vari tessuti come pile, lana, tessuti sintetici vari in base anche alla pelliccia del nostro cane.
Lunghe permanenze sui terreni freddi e innevati possono causare problemi ai polpastrelli e ad altre estremità del corpo, causando secchezza, screpolature e lesioni da freddo dei cuscinetti delle dita. Più raramente si possono creare anche vere e proprie lesioni da congelamento a carico di coda, polpastrelli e padiglioni auricolari. Per prevenire tutto questo è consigliabile spalmare su queste zone una crema protettiva.

Oltre a raffreddori, bronchiti e malattie gastroenteriche causati da un colpo di freddo o da sbalzi di temperatura eccessivi, quali sono gli altri pericoli per i nostri animali con l’arrivo dell’inverno?

CONGELAMENTO

Il pericolo maggiore durante i rigidi inverni è rappresentato proprio dal congelamento. Nel caso in cui le temperature scendano sotto i -7°C i rischi di ipotermia e congelamento aumentano notevolmente.
I sintomi del congelamento sono:
Aree della pelle gonfie ed arrossate (principalmente le estremità)
Brividi
Possibile perdita di pelo
Tutte le estremità del nostro cane o gatto come naso, dita e punta delle orecchie e della coda sono le zone più sensibili. I tessuti che hanno subito un congelamento appaiono molto chiari, bianco-grigiastri e non devono essere irritati. L’animale deve essere riportato ad una temperatura corporea ottimale e per far ciò è possibile fare al cane o al gatto un bagno con acqua tiepida, avvolgerlo con una coperta e somministrargli dei liquidi caldi (flebo) o acqua da bere.

USTIONI

Caminetti, stufe, termosifoni accesi e fornelli sono le principali cause di ustione in cane e gatto. Non è raro infatti che durante l’inverno un gatto cammini sulla superficie bollente di una stufa o su di un termosifone, che un cane si ustioni vicino al caminetto ecc…
In caso di ustioni leggere e superficiali noteremo:
Pelo bruciato
Cute arrossata
Vescicole piene di liquido
Croste
In questi casi la parte ustionata dovrà essere raffreddata con cubetti di ghiaccio o acqua fredda e all’occorrenza potrà essere applicata un’apposita pomata contro le bruciature. Se invece le ferite riportate dovessero essere ben più gravi, sarà necessario contattare un veterinario.
Un altro pericolo ricorrente in inverno è l’avvelenamento da liquido antigelo, molto frequente e dall’esito fatale soprattutto nel gatto.

GLICOLE ETILENICO

È il componente attivo del liquido antigelo per radiatori, del liquido per freni idraulici, di alcuni solventi industriali e vernici. Agisce principalmente sul sistema nervoso e a livello renale e l’ingestione di una quantità pari a 15 ml di glicole etilenico può risultare fatale per un cane di circa 4-5 Kg. In questi casi, le prime otto ore sono fondamentali.
I sintomi dell’avvelenamento includono:
Depressione
Mancanza di coordinazione
Vomito
Attacchi epilettici
Il glicole etilenico ha di per se un sapore abbastanza dolce che potrebbe risultare irresistibile per il nostro pet. Resta comunque fondamentale per salvaguardare la salute del nostro animale conservare questi prodotti in luoghi difficilmente accessibili e pulire prontamente le eventuali perdite del radiatore per scongiurare ogni rischio di ingestione.


Dott.ssa Elisa Giorgetti

Medico Veterinario e Nutrizionista

n

PREVENZIONE

“Prevenire è meglio che curare”, recita il vecchio adagio: il particolare che deve trovare maggior risalto è che spesso prevenire significa non dover curare affatto!. Agire con tempismo e metodo è il primo passo per un controllo sicuro e puntuale sulla salute dei vostri amici a quattro zampe, soggetti spesso a patologie con lunghi tempi di incubazione e che non rivelano fin da subito alcun sintomo.
In queste settimane sul blog di #Petheory con la Dottoressa Elisa Giorgetti, analizzeremo alcune tipologie di malattia che possono essere rilevate da una semplice visita medico veterinaria o esame strumentale.

Professionalità e prevenzione, le migliori medicine.

cerbiattino

Cuccioli nel bosco: cosa fare in caso di emergenza

Primavera tempo di passeggiate nel bosco! Vivere la natura, magari in compagnia dei nostri 4 zampe è veramente bellissimo! Capita cos’, anche grazie al loro super olfatto, di venir a contatto con animali selvatici che ovviamente (tranne rare ed esilaranti eccezioni) appena ci vedono scappano via…

Può capitare però che qualche cucciolo rimasto senza la propria “mamma” o magari ferito non riesca a rientrare nella “macchia”, anzi addirittura si avventuri vicino ai centri abitati! Che fare?

L’Enpa in proposito ha messo a punto una serie di iniziative su tutto il territorio nazionale nel mese di Maggio e soprattutto un utile vademecum con i comportamenti da tenere e i numeri utili da chiamare di emergenza.

Il primo consiglio da tenere a mente è quello di chiedere aiuto a professionisti: riguardo la fauna selvatica non possiamo sapere se davvero l’animale che abbiamo trovato sia o meno in difficoltà e soprattutto gli animali di media o grossa taglia potrebbero essere pericolosi se toccati o raccolti / trasportati. Per questo, prima di intervenire, contatta il Centro di recupero. In caso di rinvenimento di fauna selvatica in difficoltà, la legge stabilisce che deve essere data immediata segnalazione agli organi competenti e che sia consegnato entro 24 ore ai Centri di recupero.

Centri di recupero della fauna selvatica convenzionati con Regione Toscana

Numeri di telefono da chiamare:

Pistoia
Soccorso fauna selvatica
telefono 329 6605792
www.soccorsofaunapt.it/

Lucca e Massa-Carrara
Associazione VEGA
telefono 348 8860685

Livorno
Centro recupero uccelli marini e acquatici (Cruma) della Lipu – Lega italiana protezione uccelli sezione Toscana
telefono 0586 400226

Prato
Centro recupero uccelli marini e acquatici (Cruma) della Lipu Toscana
telefono 0586 400226

Pisa
Clinica veterinaria dell’Università di Pisa: non fa soccorso, ma solo cura degli animai selvatici portati presso la struttura
telefono 050 2210100

Legambiente
telefono 327 3877775
telefono 331 7227273

Siena e Grosseto
SOS animali, telefono 331 1285509

Arezzo
Per Arezzo rivolgersi alla ASL di vallata competente.

Aree:

Aretina 0575-2551
Valtiberina 0575-7571
Valdichiana 0575-6391
Casentino 0575-5681
Valdarno 055-91061

canile

IL RIFUGIO DEI 4 ZAMPE

Per tutti coloro che fossero interessati a svolgere l’attività di volontari, fare donazioni o magari di accogliere nella propria famiglia un nuovo membro a 4 zampe, nel blog di Petheory vogliamo darvi qualche informazione utile relativa al Canile comunale di Prato che da molti anni opera sul territorio con grande impegno.

SEDE

Via Argine del Calice, 4/A
(Località Casale, accanto al depuratore)
59100 – Prato (PO)

TELEFONO
SOS animali: 345 3220066 (attivo 24 ore su 24 per gatti feriti e cani feriti o abbandonati)
Per adozioni: 3394706867 (Patrizia) ore 9.00 – 19.30
Per diventare volontari: 3475568834 (Monica)

ORARIO
Ore 9.00 – 13.00 e ore 15.00 – 18.30
Chiuso il lunedì, mercoledì, venerdì e domenica pomeriggio
Adozioni solo dalle ore 9.00 – 11.30 e martedì, giovedì e sabato ore 15.00 – 16.30

ki

PRATO: AREE SGAMBATURA PER CANI LIBERI E FELICI!

Petheory svolge la sua attività con varie realtà a livello toscano e non solo, collaborando con studi e cliniche veterinarie, oltre naturalmente al contatto diretto con i privati.

Vorremmo che il nostro blog rappresentasse un servizio utile non solo per i nostri utenti ma anche per tutti coloro che amano gli animali e vogliono ricevere notizie e informazioni di pubblica utilità, e avvalendoci del parere di professionisti come medici veterinari, guardie zoofile o educatori cinofili. Professionisti ai quali noi vi consigliamo di rivolgervi sempre in caso di bisogno.
E secondo questa nostra filosofia, inseriremo nel blog anche alcune informazioni riguardanti l’universo PET, magari concentrandoci sulla realtà che meglio conosciamo, cioè Prato.
In questo articolo troverete tutte le zone adibite dal comune di Prato per la sgambatura dei cani, con indirizzo e ubicazione.

Prato Centro
Via Cavour, 6143 mq
Via dell’autostrada, 1209 mq
Via delle Gardenie, 961 mq
Via di Gherardo, 558 mq
Via Malfante, 1305 mq
Via Pomeria

Prato Est
Giardino Pier Cironi, viale Montegrappa, 2617 mq
Via Amendola, 8852 mq
Via Capponi, 321 mq
Via Giannone, 835 mq
Via Papa Giovanni XXIII, 4797 mq

Prato Nord
Giardino Campaccio, via del Campaccio
Giardino di Figline, via Fonda di Figline
Giardino le Betullaie, via Baracca, 1454 mq
Via Bensa, 17212 mq

Prato Ovest
Giardino F.lli Ventura, 518 mq
Giardino Maliseti, via Caduti senza croce, 295 mq
Giardino Pratocchio, via Maggio 1898, 451 mq
Via Corelli, 314 mq
Via Fra i Campi, 8886 mq
Via S.Anna di Stazzema, 1341 mq
Via Valdingole, 1292 mq

Prato Sud
Antiparco Cascine di Tavola, via Traversa del Crocifisso, 3421 mq
Area ex-Banci, 2283 mq
Giardino Nilo Pacciani, 201 mq
Giardino Tobbiana, via dell’Orsa Minore
Giardino Tobbiana, via Vulcano, 574 mq
Giardino Turchia, via Turchia, 2744 mq
Parco Liberazione e Pace – ex Ippodromo, via Roma, 1195 mq
Via Baciacavallo, 506 mq
Via Bessi, 2406 mq
Via Facibeni, 833 mq
Via Leopardi, 453 mq
Via Soffici, 1355 mq

 

Ricordiamo brevemente quali sono le regole che vincolano i proprietari dei cani all’utilizzo di queste zone: i cani possono correre e giocare liberamente, senza guinzaglio e museruola, sotto il controllo degli accompagnatori. Rimane l’obbligo di evitare che i cani costituiscano pericolo per le persone, per gli altri animali e che arrechino danni a cose. I conduttori hanno la responsabilità di tenere l’ambiente pulito dagli escrementi.

 

kik

BICI?!? NO GRAZIE!!!

E’ una scena che abbiamo visto in alcune pubblicità a anche in qualche film: le immagini che mostrano un cagnolino che corre al guinzaglio a fianco del proprio padrone che pedala una bicicletta possono sembrare quasi tenere, un modo come un’altro di fare attività fisica insieme e rafforzare l’intesa!

Sbagliatissimo: lo dice la legge e dovrebbe dirlo anche il buon senso! Trascinare un cane mentre si guida un mezzo del quale si potrebbe perdere il controllo è pericoloso. Lo vieta l’articolo 182 comma 3 del codice della strada, configurandolo reato e punendolo con la reclusione da 3 mesi a un anno e con multa da 3.000 a 15.000 euro.

Correre dietro ad una bici non è un movimento naturale per i cani che in libertà infatti non mantengono mai la stessa andatura per tanto tempo consecutivo. La corsa al galoppo provoca una sollecitazione importante della colonna vertebrale che può causare in alcune razze gravi problemi neurologici. Inoltre stando al guinzaglio che si muove ad una certa velocità, molti cani per non rimanere “impiccati” corrono storti causando problemi alla muscolatura: lo stesso danneggiamento può crearsi con tutta probabilità all’apparato respiratorio e circolatorio.

La corsa sull’asfalto, sia con il freddo che con il caldo, può essere molto dolorosa per chi come un cane non è munito di scarpe ma di polpastrelli sensibili, irritabili dalle temperature ma anche da eventuali sconnessioni del terreno.

E veniamo ai problemi di sicurezza per voi, per loro e per le altre automobili: c’è bisogno di elencarli? Il rischio di incidente è praticamente costante anche se scegliamo la pista ciclabile. Il nostro amico a quattro zampe potrebbe essere attirato da qualcosa e strattonarci facendoci perdere l’equilibrio e rischiando di ferire noi, lui stesso e terzi.

Quindi, se vogliamo viaggiare fianco a fianco scegliamo di essere semplicemente pedoni in città o camminatori nei sentieri di campagna e di montagna: sciogliamoli liberi nelle zone a loro dedicate e smettiamo di voler provare l’ebrezza di gesti che sono soltanto inconsulti.

 

CATS

TAKE YOUR CAT TO THE VET

Royal Canine ha appena pubblicato un’interessante ricerca dedicata in particolar modo ai proprietari dei gatti, ma in generale utilissima per tutti gli amanti degli animali domestici. La riportiamo qui nel nostro blog!

“I proprietari di gatti sono particolarmente attenti nella scelta dell’alimentazione del proprio amico a 4 zampe ma recenti ricerche evidenziano che tendono a sottovalutare l’importanza della Medicina Preventiva Veterinaria a causa principalmente di questi fattori:

• Convinzione che i gatti abbiano meno necessità di assistenza veterinaria
• Difficoltà nel fare entrare il gatto nel trasportino e a portarlo dal veterinario
• Sensazione che il gatto sia a disagio o sofferente durante la visita

La stessa ricerca evidenzia che una percentuale molto significativa di gatti non viene portata regolarmente dal Medico Veterinario. La Medicina Preventiva Veterinaria gioca un ruolo fondamentale per la salute dei gatti, in ogni fase della loro vita. Un controllo periodico aiuta a prevenire le principali patologie, permette una gestione nutrizionale adeguata in grado di alleviare, rallentare e prevenire molte problematiche e garantisce al proprio pet benessere e una maggiore aspettativa di vita.

10 CONSIGLI DA VIAGGIO PER PORTARE IL TUO GATTO DAL VETERINARIO

1- Non lasciare mai il gatto libero in auto durante il tragitto.
Questo per garantire la sicurezza dell’animale e delle persone. Lasciare libero il gatto nell’abitacolo è severamente vietato dalla legge.

2- Scegli con cura un trasportino comodo e robusto, apribile frontalmente e dall’alto e con la parte superiore rimovibile in modo da permettere la visita anche di quei gatti molto spaventati che si visitano più facilmente se non li si toglie dal trasportino. È importante che il trasportino sia pratico e funzionale. Evitare modelli troppo ricercati e spesso inutili.

3- A casa, per abituare il gatto, devi lasciare il trasportino aperto e in luogo tranquillo, in modo che gli diventi familiare, lo usi come luogo di riposo e lo consideri una tana sicura. Per invogliarlo al suo utilizzo puoi inserire una morbida copertina in pile o in lana, qualche gioco e delle leccornie.

4- Se il gatto ha difficoltà ad entrare nel trasportino, devi sollevarlo delicatamente e metterlo nel trasportino attraverso l’apertura superiore. È importante scegliere un trasportino che presenti una parte superiore rimovibile. Qualora il gatto dovesse mostrarsi estremamente restio a entrare lo si può avvolgere delicatamente in una copertina, lasciando scoperta la testa, e lo si metterà all’interno del trasportino attraverso l’apertura superiore, tranquillizzandolo con la voce e con una carezza.

5- Devi mettere sempre all’interno del trasportino una copertina e devi portare un telo per coprire la gabbietta in caso di necessità.

6- Una volta in auto, per evitare che il trasportino subisca scosse durante il tragitto, utilizza la cintura di sicurezza. Guidare con prudenza. Evitare frenate brusche e curve troppo strette. Evitare musica aggressiva o a volume elevato. Parlare a bassa voce al proprio gatto per rassicurarlo. Più tranquillo è il proprietario, più calmo sarà il gatto. Si consiglia di coprire parzialmente il trasportino con un telo durante il tragitto. Durante il tragitto in auto è importante posizionare correttamente il trasportino assicurandosi che sia stabile e che non subisca ondeggiamenti che stresserebbero ulteriormente il gatto. Il gatto soffre meno il mal d’auto se viene posto sul sedile anteriore.

7- E’ sempre bene fissare un appuntamento con il medico in modo da limitare i tempi di attesa,…
In caso non fosse possibile, si può avvisare il personale del proprio arrivo e aspettare il proprio turno in macchina per evitare che la presenza di cani e di altri gatti lo possano spaventare ulteriormente.
Nello spostamento tra l’automobile e la reception dell’ambulatorio, devi tenere il trasportino il più stabile possibile evitando di ondeggiarlo, scuoterlo o di urtare degli ostacoli. Se fosse necessario attendere il proprio turno in sala d’aspetto dovrai evitare gli incontri ravvicinati con i cani e con gli altri gatti sia per non terrorizzarlo sia per scongiurare un possibile contagio di malattie. In sala d’attesa non dovrai per nessun motivo fare uscire il gatto dal trasportino.
Se nella sala d’aspetto c’è una zona dedicata ai gatti dovrai mettere la gabbietta su uno degli appositi ripiani in alto che permetterà al gatto di sentirsi sicuro, in alternativa appoggerai il trasportino sulla sedia più vicina o sulle tue ginocchia avendo cura di coprirlo con il telo portato da casa e di rivolgere l’apertura verso di te in modo da tranquillizzarlo. Non dovrai mai mettere il trasportino per terra.

8- Segui le stesse istruzioni anche per il viaggio di ritorno

9- Appena arrivi a casa mettere per qualche ora il gatto sottoposto alla visita in una stanza da solo in modo che possa riprendere gli odori di casa (con lettiera, cibo e acqua, naturalmente!) perché a causa degli odori della clinica, degli altri animali e dei medicinali, potrebbe non essere riconosciuto dai gatti di casa e quindi attaccato. A volte si rende necessaria una separazione anche di 24 ore affinché il gatto possa riacquistare l’odore familiare.

10- Una volta arrivati in casa bisogna sempre lavare accuratamente il trasportino in modo da rimuovere i feromoni d’allarme. Queste sostanze vengono secrete dalle ghiandole poste nei cuscinetti interdigitali quando il gatto è spaventato e vengono deposte sul fondo del trasportino. Se non vengono eliminate, anche a distanza di tempo, il gatto annusando la gabbietta si allarmerà immediatamente rifiutandosi di utilizzarla.

canino

ASSICURAZIONE, COME E PERCHE’ FARLA…

Una delle prime raccomandazioni che dovrebbero fare ad ogni neo-padrone di un cane è quella relativa all’assicurazione! Perchè oltre a diritti e doveri, attenzioni sanitarie e impegno nell’addestramento, prevenire eventuali imprevisti e difficoltà è fondamentale. Le compagnie assicurative negli anni, hanno progressivamente formulato polizze ad hoc per gli animali domestici e difatti ne esistono varie tipologie.

Si può pensare di stipulare un’assicurazione animali domestici combinata, che unisca la responsabilità civile a eventuali spese mediche straordinarie.
la più diffusa, è la classica assicurazione RC, quella civile verso i terzi, che non protegge tanto i cari animali di compagnia quanto le altre persone o cose – perché può valere anche sugli oggetti – che in qualche modo il nostro pet abbia danneggiato, scheggiato, devastato o distrutto. Ricordiamo che ciò non solleva il padrone dell’animale da responsabilità civili e legali per i danni causati dal proprio animale.
Un altro tipo di assicurazione è quella dedicata agli animali domestici di carattere preventivo-sanitario: tale assicurazioni si possono stipulare in vista di cure extra per l’animale stesso o per motivi collegati alla sua salute o a quella del suo padrone.

Naturalmente ciò che bisogna domandarsi prima di stipulare polizze assicurative, è quanto veramente efficace sia l’assicurazione. Il consiglio è di scegliere una polizza con massimali in grado di coprire tutte le spese extra in caso di estrema necessità, considerando che quelle veterinarie sono decisamente care.
Vi ricordiamo che è possibile scaricare dalle tasse le spese veterinarie degli animali domestici legalmente dichiarati, partendo da un minimo di spese sostenute di 387,34 euro.

NB: non esiste ancora nulla di specifico per animali esotici e addirittura a volte non esistono polizze neppure per gli aniamali da fattoria.

ANIMALI

SOS ABBANDONO

Con l’arrivo dei mesi estivi l’incredibile moltiplicarsi dei casi di abbandono di animali domestici di tutte le razze ed età ci pone davanti ad un aberrante fenomeno che nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione e l’inasprimento delle leggi verso chi commette questo reato, non accenna a placarsi.

Quel che colpisce è l’assenza di pietà non solo verso un altro essere vivente ma soprattutto verso quello che fino a quell’istante si è considerato un membro della propria famiglia.

 

Vogliamo comunque condividere con voi alcune informazioni non solo utili ma NECESSARIE per tutti coloro che durante questo periodo e non solo si trovassero davanti ad un caso di maltrattamento o abbandono.

 

Corpo Forestale dello Stato- 1515 – www3.corpoforestale.it